Da sabato 30 marzo ha riaperto il castello dei Fieschi di Varese Llgure, sino a giugno, dalle 9 alle 18, sabato e domenica e tutti i giorni festivi.
Ce lo ha presentato Gianmarco Giosso, presidente Proloco Varese Ligure, raccontandoci che il castello è stato un edificio militare e difensivo, costruito dai conti Fieschi nel medioevo per completare la nuova opera urbanistica di Varese Ligure, denominata "Borgo Rotondo", per la sua forma ellittica, facendone una cittadella fortificata.
La proprietà feudale dei Fieschi cessò nel 1547, dopo la fallita Congiura di Gianluigi Fieschi contro Andrea Doria che, di fatto, spianò la strada alla Repubblica di Genova per il controllo del territorio e dei vari possedimenti feudali.
Istituita la Podesteria di Varese, dopo le nuove modifiche alla struttura come la realizzazione dei finestroni nella torre dei Landi e forse un abbassamento del torrione, divenne la sede del podestà locale e delle carceri.
Dopo altri usi nel corso dei secoli, il castello, restaurato negli anni sessanta del XX secolo grazie alla munificenza della famiglia Rossignotti, a cura della Soprintendenza ai Monumenti della Liguria, è oggi di proprietà comunale e sede di mostre, convegni e manifestazioni.
Va anche ricordato che è stato stanziato un budget per il recupero del castello e dell’antistante piazza Vittorio Emanuele; un intervento che prevede complessivamente 750mila euro di investimento, di cui 250mila provenienti da finanziamento regionale e mezzo milione proveniente da un progetto approvato in seno al PNRR, per come ha puntualizzato l'assessore Luigina Cademarchi.
La stessa Cademarchi ha tenuto a rimarcare che, in conseguenza di vincoli testamentari collegati al lascito del castello da parte della famiglia Rossignotti, lo stesso non può essere utilizzato per cerimonie private, ma solo per eventi istituzionali e culturali.
[Foto di F. Mazzoleni, riproduzione riservata]
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