La prof. Enrica Salvatori, esperta di storia medievale, è stata ospite per parlare dell'importanza della rete sentieristica storica della Val di Vara e ha raccontato come sono nate le sue due pubblicazioni, "Storia e territorio della Val di Vara" e "I sentieri della Val di Vara".
Tutto è iniziato nel 2010, quando un consorzio di comuni ha vinto un bando del ministero per un progetto di riscoperta della storia e recupero dei sentieri. Lei è stata coinvolta come responsabile del progetto, un’esperienza che le ha permesso di mettere in pratica idee in cui credeva, come una storia partecipata e un censimento delle tracce storiche, architettoniche e naturali della valle.
La professoressa ha spiegato che questi sentieri, creati nel Medioevo per transiti e commerci, rappresentano un paesaggio plasmato dall’uomo, che oggi può essere valorizzato per un turismo sostenibile e un’economia agricola.
La Val di Vara, secondo Enrica Salvatori, ha un enorme potenziale storico e naturale ancora da scoprire, ma i sentieri rischiano di essere dimenticati se non vengono recuperati e promossi. Ha portato l’esempio del percorso tra la Pieve di Zignago e il Castello di Godano, un tracciato da rendere fruibile per valorizzare entrambi i luoghi.
Per far funzionare questo rilancio, ha sottolineato l’importanza di creare una rete tra i paesi della valle, unendo sentieri, borghi, attività sportive, enogastronomia e feste.
Ogni località ha qualcosa di unico da offrire – come la storia delle streghe di Rocchetta Vara o dei falsari di Godano – e insieme possono creare un “pacchetto” attrattivo per i visitatori, locali e non.
La cucina tipica, influenzata dai collegamenti medievali tra mare e entroterra, è un altro elemento da riscoprire.
La chiacchierata si è conclusa con l’auspicio che i consorzi tra i comuni prendano vita, rilanciando la sentieristica e il territorio, e con un invito a leggere i suoi saggi per approfondire la questione.
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