Alla scoperta della Val di Vara e di un suo illustre personaggio

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Alla scoperta della Val di Vara e di un suo illustre personaggio

Insieme alla dottoressa Barbara Bernabò, archivista e paleografa particolarmente esperta di genealogia e storia familiare, siamo andati alla scoperta della figura di Placidia Doria Spinola, vissuta a cavallo tra la fine del 1500 e la prima metà del 1600. 

Barbara Bernabò ha realizzato un saggio su di lei, evidenziando il suo ruolo di figura moderna per l'epoca.

Placidia Doria Spinola, genovese e marchesa di Calice al Cornoviglio e Veppo, ebbe forti legami anche con la Basilicata in quanto suo cugino Carlo Doria era il duca di Tursi.

Rimasta orfana a soli 8 anni, Placidia divenne feudataria, gestendo il feudo di Calice Veppo con efficacia sotto la tutela del nonno.

Amministrò la giustizia civile e criminale, riformò gli statuti per eliminare i soprusi e si dedicò a migliorare i servizi pubblici, come la viabilità. Inoltre gestì in prima persona un notevole patrimonio, con beni dislocati nei territori del Regno di Napoli, a Roma, in Spagna e a Lisbona.

Placidia Doria Spinola era solita frequentare le maggiori personalità di Genova ed ebbe importanti legami di parentela, come quello relativo alla sorella che aveva sposato il principe di Massa. Fu molto religiosa, devota alla chiesa di San Siro e alla Madonna di Loreto. Fondò la chiesa di Calice, intitolandola alla Madonna di Loreto, e donò un diamante alla Santa Casa di Loreto. Con il marito, fondò anche diversi monasteri a Genova.

Nelle zone di Calice al Cornoviglio, rimane la chiesa fatta costruire da Placidia, dove si celebra ancora la festa di San Luigi Gonzaga, in quanto un figlio di Placidia aveva sposato una Gonzaga. Si conserva anche documentazione dei rapporti tra la famiglia Zanelli e la feudataria.

Una curiosità riguarda il legame di Placidia con Levanto. Suo figlio Giannettino fu affetto da problemi nervosi e per questo venne affidato all'esorcista padre Saluzzo, dei Padri Teatini di San Siro, che lo guarì. Per questa ragione, in segno di gratitudine, Placidia fece preziosi doni alla chiesa di San Siro.