Gabriele Tienni, presidente del Vela Club Levanto ci parla del 22° Trofeo del Dinghy classico.
Equipaggi da tutta Italia e dall’estero per la regata che celebra i 60 anni del club velico levantese.
I Dinghy classici sono barche di 12 piedi interamente in legno, sia nello scafo che nell’armo.
Non ci poteva essere location più adatta per questo evento se non ‘La Pietra’ di Levanto, luogo simbolo dei maestri d’ascia.
Attorno a questa specialità si sono creati anche un nutrito gruppo di estimatori e diverse manifestazioni. Anche per questo il Vela Club Levanto è lieto di ospitare nelle sue acque le regate del 22° Trofeo del Dinghy classico, che gode anche del patrocinio del Comune di Levanto.
Premiazioni domenica pomeriggio, presso l'associazione Società Mutuo Soccorso Gente di Mare 1911 Levanto.
Il Dinghy 12 piedi venne disegnato nel 1913 da George Cockshott, un avvocato inglese amante delle barche a vela e bandito, per la sua invenzione, dalla Boat racing association: il nuovo mezzo, infatti, avrebbe allargato la pratica della vela sportiva anche alle classi sociali meno facoltose, mentre prima era riservata solamente ai proprietari di costosissimi yacht.
Come oggi è facile intuire, il riscontro da parte del pubblico fu enorme e, in pochi anni, la novità si diffuse in tutto il Nord Europa e venne introdotta nelle edizioni dei Giochi Olimpici di Anversa 1920 e Amsterdam 1928.
In Italia arrivò invece solo l’anno successivo, ma a partire dal 1929 venne adottato su tutto il territorio nazionale attestandosi, fino al 1970, come imbarcazione scuola su cui insegnare ai giovani a navigare sulle acque e come principale barca da competizione nelle gare di vela agonistica.
L’Associazione italiana classe Dinghy 12′ nata nel 1969 ha dato vita a un movimento vivace che persiste ancora oggi.
[foto dell'amm. Giuliano Rampani, pres. on della Società Mutuo Soccorso Gente di mare 1911, e di Emiliano Diglio]
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