

Tre autrici, tre territori narrativi che sembrano lontani, ma in realtà si toccano: ciò che non si vede ma orienta le vite. Il nuovo incontro di Castello di Parole – il prossimo sabato 1° novembre alle 18, al Castello di Riomaggiore, in concomitanza con l’11^ edizione delle Giornate Internazionali dei Parchi Letterari – riunisce Rosita Manuguerra con Malanima (Feltrinelli), Sara Gambazza con Quando i fiori avranno tempo per me (Longanesi) e Antonella Colonna Vilasi con Le donne dell’intelligence italiana. Il filo rosso è dare forma a ciò che lavora sottotraccia, nell’intimo, nel tempo storico, nelle istituzioni. “Il filo della serata è l’invisibile del vissuto intimo che pretende parola, l’invisibile del tempo che reclama misura, l’invisibile del potere che chiede trasparenza. Tre libri che insieme, diventano un unico gesto politico e letterario: rendere visibile ciò che regola le nostre scelte senza farsi notare. La letteratura qui non consola, orienta. Castello di Parole è nuovamente un’occasione di dialogo e di confronto che parla di temi delicati e come sempre invita ad andare oltre le etichette rapide” conclude Fabrizia Pecunia, Sindaca di Riomaggiore.
In Malanima l’isola è un prisma: chi resta, chi parte, chi arriva e chi non non se ne va più. Mia cresce tra la madre Teresa, la zia Nietta e l’irruzione di Marina, la ragazza venuta da altrove che smuove legami e segreti. La scelta tra restare e salpare lascia cicatrici che non fanno scena ma decidono? le persone. È un romanzo di formazione che incrocia figlie e madri, con l’emancipazione che passa per parole trovate e silenzi sciolti.
Quando i fiori avranno tempo per me ci porta a Parma, 1922. Anita non rientra nei ruoli assegnati e per questo è giudicata. Intanto l’Italia brucia tra violenze e miseria. Rosa e Ninfa, le figlie, imparano in fretta cosa significa crescere in un mondo che ti vuole invisibile. La storia diventa un atto di resistenza: proteggere, scegliere, ricominciare.
Con Le donne dell’intelligence italiana la bussola punta alle strutture del potere. Antonella Colonna Vilasi porta alla luce profili, competenze e decisioni femminili all’interno dell’intelligence, spesso oscurate dal segreto e dagli stereotipi. Il risultato è un ritratto plurale che ribalta l’idea di neutralità: la sicurezza è fatta di sguardi, preparazione, responsabilità.
Il nesso che tiene insieme questi tre libri è il segno profondo delle scelte private, la marginalità trattata come condanna sociale, il lavoro silenzioso di chi difende la collettività. Letteratura e saggistica qui collaborano e insieme spostano lo sguardo.
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